Perché alcuni siti scalano i motori di ricerca più velocemente di altri? Scopri uno dei trucchi più conosciuti ma incompresi di sempre.
Se stai leggendo questo articolo stai probabilmente cercando nuove tecniche per posizionare il tuo sito internet in cima ai motori di ricerca oppure hai già fatto link building per il tuo sito ma i risultati ottenuti non sono soddisfacenti. L’obiettivo di questo testo è quello di chiarire come svolgere questa attività al meglio per ottenere dei risultati concreti, nel più breve tempo possibile, in termini di posizionamento e visite al sito.
La link building è quell’attività che prevede l’inserimento, su siti esterni, di link che puntano ad un determinato sito internet con lo scopo di migliorarne il posizionamento per determinate chiavi di ricerca.
Fondamentalmente ogni motore di ricerca per sopravvivere deve essere utile ai propri utenti.
Se le persone iniziassero a non trovare più su Google le risposte alle loro domande, in breve tempo smetterebbero di utilizzarlo. Quindi per Google e per gli altri motori è di vitale importanza riuscire a mostrare nella loro prima pagina i risultati più pertinenti possibili rispetto alle ricerche dei loro utenti.
Per questo motivo ogni motore ha un suo algoritmo che di anno in anno viene aggiornato e diventa sempre più efficiente. Questi algoritmi, per decidere quali siti posizionare in prima pagina, tengono conto di decine e decine di fattori.
Fino a qualche anno fa i fattori di cui tenevano conto i motori di ricerca erano solo fattori interni ai siti internet, i cosiddetti fattori “on site”. Per questo motivo molte persone riempivano le proprie pagine con le parole chiave con cui desideravano posizionarsi (la cosiddetta pratica del “keyword stuffing”, oggi assolutamente deprecata).
Quando Google creò il famoso algoritmo “PageRank”, si è iniziato a tenere conto non solo dei contenuti interni al sito ma anche dei fattori esterni, chiamati “off site”, come quello dei backlink.
I backlink sono l’insieme di link in ingresso che un sito può vantare, che vanno appunto a formare il profilo off site di quel portale. Ecco che quindi possiamo introdurre un termine molto importante, quello di “link popularity”.
Con il termine link popularity indichiamo appunto la popolarità della dimensione off site di un sito, che possiamo ottenere analizzandone il profilo di link.
La link popularity è un fattore sempre più importante e ottenere link provenienti da altri portali affidabili, è un segnale fondamentale per costruire una presenza autorevole in rete. A partire dall’aggiornamento di Google Penguin, la link popularity è divenuta imprescindibile per posizionare i propri contenuti nelle prime posizioni dei risultati di ricerca.
Il concetto di fondo è che il nostro sito per essere citato da un altro sito deve essere affidabile e autorevole.
Dunque la link popularity è semplicemente uno dei tanti fattori SEO (off site) che determinano il posizionamento di un sito internet. Attraverso la link building andiamo a manipolare la link popularity di un sito, in modo da migliorarne l’autorevolezza agli occhi dei motori di ricerca.
Se la link building fosse un integratore alimentare troveremmo scritto nel bugiardino che non rappresenta un sostituto di una “dieta equilibrata” per il proprio sito ma che è sicuramente un’attività che può dare una grande mano e accelerare il suo processo di posizionamento.
Come anticipato la link building è importante per costruire l’autorevolezza di un sito: questo è vero sia per i motori di ricerca, che per l’utente stesso. Quando la link building diventa un ibrido tra la tecnica più manipolativa della costruzione artificiale di link e la comunicazione di brand tradizionale, parliamo di digital pr.
La Digital PR si configura come una particolare attività di link building, sebbene le operazioni di PR siano utilizzate per lo più per aumentare la brand awareness e quindi migliorare la percezione di un marchio (ma hanno anche un importante valore dal punto di vista tecnico e strategico).
Nello specifico, attraverso la Digital PR vengono pubblicati articoli su portali generalisti o verticali, in cui vengono evidenziati alcuni punti di forza di un marchio. Con l’indicizzazione degli articoli, l’utente ha la possibilità di venire a contatto con contenuti alternativi a quelli proposti dal brand, che fanno capo a siti autorevoli. I contenuti pubblicati non prendono le sembianze di una sponsorizzazione, ma hanno invece l’aspetto di un articolo spontaneo.
Così, l’associazione di un brand con testate giornalistiche di alto livello fa sì che si creino nuovi punti di contatto con potenziali clienti o che si rafforzi il legame tra marchio e utenti già fidelizzati.
Insomma, un po’ come per il sistema di citazioni di Google, anche l’utente medio riconosce una maggiore affidabilità a quei brand che popolano con risultati editoriali diversi le pagine dei motori di ricerca, soprattutto se questi sono pubblicati da testate rilevanti.
Ogni sito internet ha un parametro di qualità che può essere calcolato con diversi tool. Questi strumenti cercano, con le loro metriche, di emulare il punteggio di Page Rank che veniva conferito fino a qualche anno fa da Google. Sebbene in commercio ne esistano davvero moltissimi, in questo articolo passeremo in rassegna alcuni tra quelli più utilizzati dai professionisti.
Nello specifico parleremo di:
La Domain Authority (DA) è una metrica creata da MOZ e consiste in un punteggio compreso tra 0 e 100, che può dare una prima indicazione sulla bontà di un sito. Questo parametro è direttamente influenzato, tra le altre cose, dalla quantità e qualità di link esterni (backlink) che puntano al proprio sito.
In parole povere se prendiamo due siti internet equamente interessanti su un dato argomento, avrà più chance di posizionarsi in cima ai motori di ricerca il sito con una Domain Authority più alta, e quindi con più backlink di qualità.
Majestic rappresenta una delle suite più importanti in assoluto per i professionisti della link building. Lo strumento è specializzato nell’analisi dei profili backlink e offre una visione d’insieme più dettagliata. Le metriche di riferimento sono:
La Zoom Authority (ZA) è la metrica creata da SEOZoom. SEOZoom è nato da una società italiana che, come tale, ha un focus sul mercato web del nostro Paese. Al contrario di quanto succede per i 2 tool sopra citati, SEOZoom non considera i backlink nel calcolo della Zoom Authority ma si concentra su altri fattori. Questo perché spesso siti con un buon profilo di link non sono posizionati per alcuna keyword e non ottengono traffico organico. Il focus della ZA è su:
Parliamo di una suite meno verticale rispetto a Majestic o a MOZ, ma che può essere di particolare aiuto nella valutazione della salute di un sito.
La combinazione di questi e altri tool, è alla base di una link building di qualità.
Mentre la Domain Authority di un sito è influenzata dalla quantità e qualità di backlink che lo richiamano, la Zoom Authority non prende in considerazione né il volume di traffico né i backlink di un sito.
Per rendere più neutrale possibile questo parametro, i tecnici di Seo Zoom l’hanno creato partendo dalla semplice osservazione della SERP (“Search Engine Results Page”) e del gradimento di Google verso i siti internet.
Per questo motivo in alcuni casi la Zoom Authority di un sito può essere anche più utile ed indicativa della sua Domain Authority.
Il web è pieno di siti internet che vendono backlink a pochi euro e di utenti che ne comprano centinaia/migliaia.
Peccato che un backlink ha tanto più valore quanto più alti sono i valori delle metriche che abbiamo appena visto.
Acquistare centinaia di link da siti di bassa qualità e autorevolezza non solo non serve a niente ma è anche pericoloso, perché Google tende a penalizzare i siti che comprano i link da siti esterni. Ecco perché è importante affidarsi a dei professionisti che siano in grado di simulare un’acquisizione di collegamenti naturali e realizzare una link building di qualità.
L’ideale è riuscire a scrivere sul proprio sito dei contenuti così interessanti da essere richiamati/linkati da siti esterni in maniera naturale.
Se però desiderate in qualche modo aiutare/velocizzare questo processo potete chiedere ad un’agenzia di scrivere e pubblicare degli articoli online, inerenti agli argomenti trattati dal vostro sito, con dei link che lo richiamino.
Ma quanto costa? Tutto dipende dall’autorevolezza dei siti internet su cui intendiamo pubblicare i nostri articoli o a cui chiediamo di scrivere del nostro sito.
Se i backlink di bassa qualità costano meno di 40€ l’uno, un backlink di alta qualità, inserito dentro un articolo pubblicato in una testata importante, può costare facilmente più di 500€.
Di conseguenza un’attività di link building di qualità dovrà prevedere il seguente iter:
Un lavoro professionale di questo tipo, unito alla scrittura e pubblicazione di 5 articoli su testate importanti, può costare dai 1.000 euro in su, in funzione dell’importanza delle testate scelte.
Un’agenzia di marketing che si rispetti, prima di fare link building per il sito di un suo cliente, dovrebbe tenere conto delle seguenti informazioni:
Una volta acquisite queste informazioni dovrà:
Solo in questo modo il sito che riceverà i backlink potrà beneficiare dei links che lo richiamano.